Abbiamo iniziato come due mamme, una della Repubblica Ceca e l’altra della provincia di Catania. Ci siamo incontrate grazie ad un’associazione che riunisce le mamme ma quella mattinata di sole d’inverno non potevamo certo sapere che da lì a qualche mese ci saremmo ritrovate assieme, a bordo di una bellissima avventura: le fasce ci hanno letteralmente legate in amicizia! Isabella e Jitka, ecco come ci chiamiamo.

Isabella ormai porta sempre più di rado ma, dato la sua passione per il babywearing, ha adottato un bel bambolotto didattico di nome Giordano e sta intraprendendo la strada per diventare un domani una consulente e poter così dare un valore aggiunto a ciò che sta già facendo a sostegno delle mamme (ex-moderatrice del gruppo Diastasi Italia, peer di babywearing…). Per motivi famigliari ha lasciato Cunotto all’inizio del 2020.

Dal gennaio 2020 il Cunotto viene portato avanti solo da Jitka.

Cunotto si è ispirato all’incredibile generosità con la quale Jitka è stata accolta nell’atelier Vatanai in Repubblica Ceca, al loro modo di fare, di condividere e di far conoscere senza imporre.

Cunotto è anche un progetto di indipendenza e ci teniamo a crescere i nostri figli nella consapevolezza della assoluta necessità di pari opportunità, in una società dove purtroppo le mamme vengono ancora penalizzate.

Da destra: Isabella, Jitka e la loro amica in comune Barbara

Perchè ci chiamiamo Cunotto

Cunotto è una parola del dialetto catanese traducibile in italiano come conforto, anche se non rende del tutto l’idea.

E’ un conforto che rende pienamente soddisfatti. Cunottarsi vuol dire stare a letto con la tua coperta preferita tirata fino al mento mentre fuori piove e c’è maltempo.

Cunotto come sostantivo può essere un talismano o semplicemente una tazza di thè caldo oppure un bacio.

Cunottare qualcuno significa farlo stare bene, sereno, tranquillo ed in pace. Cunotto può essere anche un piccolo capriccio di pigrizia o di gola.

Cunotto è quella forza invisibile che combatte lo stress e rende le nostre vite più belle e vivibili. Insomma, come le fasce!

L’elefante in fascia

La storia del logo parte sia dal simbolo della città di Catania con la quale Jitka si è adottata a vicenda, ma si riferisce anche al suo primogenito nato di 4,7 kg e che, fin dalla nascita, essendo anche lui un piccolo elefantino, riceveva in regalo sempre e da tutti, elefanti dai colori e dalle forme più disparati.